As I promised Frost I have started skateboarding. I bought it for 40 bocks in Pacific beach and as soon as possible I’m going to send you some videos about my improvements.
Ciao ragazzi.. come andiamo?! Mi sembra che tra una cosa e l’altra la maggior parte di voi siano ricoperti d’esami. Qua sento parecchio le vostre assenze. Ormai le persone che si fanno sentire sono solo 3 ma va bene cosi. L’universita’ ha la sua priorita’.
Tra una cosa e l’altra qua le cose vanno piuttosto bene.. ultimamente ho addirittura la fortuna di avere le giornate piene senza quei seccanti buchi di noia assoluta. Devo inoltre dire che sono eccitato considerando che tra un paio di giorni Mahanna e Frost mi vengono a trovare per una settimana e loro sarebbero i primi italiani che rivedo dopo 7 mesi: ci sta’!! Stamattina ho letto e risposto ad una mail di Frost dove mi chiedeva che tempo c’era e che vestiti portare facendomi sentire il loro arrivo ancora piu’ vicino. Vi attendo con impazienza ragas.. =)
Comunque, cercando di non perdere il filo del discorso, ieri sera sono andato alla mia prima partita di Baseball.
Io, Marco (Svizzero-Tedesco, uno dei Poker’s friend) e Stefan (Svizzero-Tedesco, un amico di Marco) ci siano incontrati alle 6 allo stadio insieme ad altri ragazzi della Kaplan tra cui Bedo.
Guardate, devo premettere che non e’ uno sport cosi’ eccitante ma d’altra parte non e’ neache cosi’ male. Una normale partita va dalle 3 alle 5 ore di gioco quindi, come si puo’ immaginare e’ uno di quegli sport dai ritmi lenti. Una partita e’ composta da 9 inning (20-25 minuti l’uno) ma se alla fine della partita le due squadre sono pari allora si procede con gli Inning supplementari. Fortunatamente siamo arrivati alla fine del 9′ inning in vantaggio, evitando cosi’ i supplementari.
Sfortunatamente non ci sono mai state palle galattiche fuori dallo stadio o robe spettacolari ma non avrei mai immaginato che l’80% delle palle provate a colpire dall’hitter vanno tutte verso gli spettatori. No davvero, probabilmente e’ stato piu’ eccitante guardare i matti che si uccidevano a vicenda per raccattare palle da baseball, che osservare il gioco procedere. Beh, probabilmente l’avrei fatto anche io, ma vedere gli altri e’ stato davvero divertente.. hahahaha.
CowParade, a public art exhibit of painted fiberglass cows, is coming to the region next year, organizers announced yesterday.
CowParades have become an international phenomenon in the past decade since starting in Chicago in 1999. The whimsical exhibits have since been staged in New York, London and Paris, and auctions of the artwork have raised more than $25 million for charities worldwide.
Currently, CowParade Lala Tijuana 2008, is taking place across the border.
Plans for CowParade San Diego were unveiled at Liberty Station in Point Loma, where developer Corky McMillin Cos. has donated buildings to be used as an artist laboratory and warehouse for the project.
CowParade San Diego expects to exhibit 200 life-size fiberglass cows in prominent public spaces – such as trolley stations, Balboa Park and the San Diego County Administration Center – from Jan. 3 to March 31.
A cattle call is being put out to artists in the San Diego and Tijuana region to work on the project. Individuals and businesses can sponsor a cow, and each artist whose design is selected will be provided with a blank cow and $1,000 upon completion.
The top 50 cows will be auctioned at the end of the exhibit to raise money for Rady Children’s Hospital, the Zoological Society of San Diego and Balboa Park Cultural Partnership. The auction is expected to raise hundreds of thousands of dollars.
“We will do everything we can to milk CowParade for as many philanthropic dollars as we can,” Mayor Jerry Sanders quipped at a news conference announcing the project, where milk and cookies were served.
Not all public art fundraising projects have been successful. For example, a plan to install 40 individually decorated Garfield cat statues along Old Highway 101 fizzled last year because of a lack of sponsors.
But CowParade has received enthusiastic response from artists in town.
Perry Vasquez, an artist who teaches at Southwestern Community College, said he was drawn to participate in CowParade after finding out that some of his cultural heroes, such as director David Lynch and former Czech President Vaclav Havel have created CowParade artworks.
“I thought this is more than a frothy pop-art project. There have been some serious minds who have been involved. If they can do it, I can do it,” Vasquez said.
To create his design, Vasquez has been thinking about the cultural significance of cows in Greece, Scandinavia, India and other nations. He’s also been dwelling on the contemporary issues tied to cows, such as slaughterhouse ethics.
Organizers say that cows are a good fit for a public art project because they are nonthreatening and recognizable. Their body shapes also happen to make a good canvas. The fiberglass forms used for the exhibit are modeled after Swiss dairy cows.
[Tratto da UNION-TRIBUNE STAFF WRITER By Helen Ga]
In due parole, quest’articolo del 2008 preannuciava una parata di 200 mucche a San Diego che sarebbe cominciata il 3 gennaio e finita 31 marzo 2009. Questo progetto e’ gia’ stato sviluppato in diverse citta’ come New York, Londra e Parigi che negli anni passati ha raccolto piu di 25 milioni di dollari.
Nel 2008 questa sfilata stava prendendo luogo a TIjuana, citta’ di confine tra California e Mexico.
I fondi che saranno raccolti saranno donati all’ospedale Rady Children’s, alla societa’ zoologica di San Diego e al Balboa Park Cultural Partnership.
Chiunque puo’ sponsorizzare una mucca. Questa sara’ consegnata ad un’artista della citta’ che provvedera’ a pitturarla per poi quindi essere ricompensato al termine con 1000 dollari. Alla fine della sfilata, saranno selezionate 50 mucche che saranno vendute all’asta al fine di raccogliere fondi destinati a progetto.
E finalmente queste 200 mucche sono arrivate a San Diego piu’ colorate che mai. Non puoi girare l’angolo senza trovarne una…
Ovviamente non sono stato li a fotografarvele tutte 200, ma ve ne ho “portate” un po’ per farmi assaporare la pazza atmosfera che ha invaso la citta’ in questi ultimi 2 mesi. Queste sono quelle vicine alla mia scuola in la Jolla.
Ciao a tutti ragazzuoli e ragazzuole.. come andiamo?! Io, come al solito, tutto alla grande ed ormai mi tocca contare alla rovescia il tempo ormai rimasto.
Ed ecco finalmente che il caro Francesco Meli si e’ finalmente deciso di raccontare qualcosa per quanto riguarda il viaggetto a Las Vegas. Mi ero ripromesso, quando ero ancora la, di scrivere qualcosa subito dopo essere tornato a casa, per ricordare e quindi raccontarvi la maggior parte delle cose che erano accadute, ma come poteva essere prevedibile non ho mantenuto la parola mettendomi a scrivere qualcosa solo adesso (quasi due settimane dopo).
Tutto e’ cominciato un giorno durante la pausa pranzo dove mi e’ venuta la brillante idea di visitare Las Vegas, essendo davvero eccitato per quanto riguarda il gioco d’azzardo, quindi super gasato e convinto, mi sono deciso e ho chiesto ai ragazzi con cui passo i venerdi’ sera a giocando a poker, se a loro sarebbe piaciuto venire. Alla fine, di cinque persone, solo Bedo ha deciso di venire con me, quindi ora il problema era di trovare altre due persone con le quali dividere eventuali prezzi di macchina, hotel e quant’altro.
Appena arrivato a casa, ho chiesto alla mia rommate Elif se volesse venire con noi e lei super eccitata dal mio invito, ha subito considerato positivamente l’idea di venire e si e’ subito presa il compito di trovare la quarta persona, sospendendomi dall’incarico “trovare il minimo numero di persone per partire”.
Quindi alla fine i compagni di viaggio erano Bedo (Turco), Elif (Germano-Turca) e la compagna di classe di Elif, Patricia (Germano-Svizzera).
Dopo esserci trovati il Old Town, e quindi aver fatto colazione insieme in Starbucks, ci siamo recati al noleggio auto verso le otto di mattina, per dover poi aspettare una simpaticissima ora e mezza dovendo aspettare che i meccanici ci cambiassero i pneumatici e ci lavassero la macchina: che servizio eh?!?!.
Essendo la maggior parte del tragitto deserto (280 miglia su 339 ossia 450 Km su 546), abbiamo deciso di impiegare il nostro preziosissimo tempo dormendo. Per quell’unica ora che sono rimasto sveglio, ho scoperto che Bedo e’ una di quelle persone che si distinguono parecchio per il modo di pensare. Abbiamo cominciato a parlare di filosofia e abbiamo concluso discutendo delle trasformazioni culturali causate dalla globalizzazione. Dimmi tu se non era meglio trattare qualcosa piu’ leggero. In ogni modo e’ stato un viaggio tutt’altro che noioso.
Arrivati in DownTown, abbiamo passato quella buona mezzoretta cercando l’hotel Plaza. Le abbiamo provate tutte: abbiamo addirittura provato a cercare un McDonald con la connessione wireless, ma ovviamente in Nevada le connessioni devono essere tutte a pagamento. Quindi dopo aver chiesto piu’ o meno a 2500 persone l’ubicazione dell’hotel senza sucesso, abbiamo trovato la 2501° che ci ha saputo spiegare la strada.
Siamo arrivati all’hotel e mi sono stupito di quanto la nostra decisione di scegliere l’hotel Plaza fosse stata azzeccata: eravamo esattamente di fronte a Fremont Street, che e’ la via principale in DownTown dove si concentrano dozzine e dozzine di Casino.
Dopo essere entrati ed aver pagato il conto dell’hotel, ci siamo recati alla camera per darci una rinfrescata, dopodiche’ siamo scesi per dare un’occhiata dove eravamo finiti.
Bedo e’ stato il primo a giocare, vicendo 20$ a BlackJack. Io sono stato il primo ad uscire dal Casino data la “security” che mi pressava essendo minorenne: Per chi non lo sapesse, a Las Vegas puoi giocare se hai 21 anni. Questo mi ha piuttosto demoralizzato, considerando che erano solo i primi 10 minuti che giravo per le strade di Las Vegas.
La cosa che mi fa frullare le balle e che io potrei tranquillamente giocare d’azzardo negli USA. Questo e’ legale al 100% per gli over 18, ma in Las Vegas tutto e’ differente. Considerando che ci sono tante belle ragazzine in costume che servono alcoholici gratis ai giocatori e considerando che negli USA puoi bere solo se sei maggiorenne ossia se hai 21 anni, e’ vientata l’entrata nel casino da parte del minorenne. Quindi, diciamo che io non sarei potuto entrare per il gioco, ma per il bere.
In ogni modo, dopo aver aspettato Bedo fuori dal casino per una decina di minuti abbiamo deciso di salire in camera, cambiarci e quindi andare a mangiare da qualche parte in DownTown. Io per apparire un attimino piu’ vecchio, mi sono vestito jeans & camicia e ho provato a tirarmi via il piercing senza successo essendo impossbile da svitare. Abbiamo fatto un giro in Fremont Street, essendo pieno di Casino che servono buffet a prezzi super ragionevoli date le ovvie scarse entrate di denaro giornaliere…Dopo aver finito di mangiare, ci siamo presi su, carichi e belli gasati, per giocare d’azzardo fino all’alba.
Io ho giocato la prima volta rosso-nero roulette: 50% vinci 50% perdi, raddoppia la puntata finche’ non vinci.. facile no?!? se hai tanti tanti soldi e tempo da sprecare puoi svagilare un casino. In ogni modo io non ho tanti tanti soldi quindi non svaligio un bel niente, cominciando la mia puntata con 20$ sul ROSSO.
Prima di me, Elif e Patricia avevano perso 10$ a testa sul ROSSO: dovevo assolutamente vendicarle!
Ok, lancio della pallina da parte del croupier e via con la tensione che piano piano sale, mentre la velocita’ della pallina piano piano scede. Il momento si extasy del giocatore d’azzardo e’ assolutamente il momento in cui la pallina comincia a rimbalzare sui bordi tra un numero e l’altro. In ogni modo, prima uscita: NERO. Ok quindi, senza pensarci due volte, ho puntato 40$: ROSSO. Quindi dopo una estenuante attensa di 40 secondi convinto e preoccupato di aver perso 60$ dopo due minuti, ecco che la pallina si ferma sul colore tanto atteso: ROSSO. Ok, Francesco ha incassato i suoi primi 20$ a Las Vegas, anzi 25$ … yeah!!! Il croupier mi lascia una chip da 5$ extra per sbaglio. Questa me la sono tenuta come porta fortuna e ricordo di Las Vegas: Chip da 5$ dal Casino “Welcome to the Fremont”.
Dopodiche’ ci siamo continuati a spostare di casino in casino giocando e per quanto riguarda il sottoscritto, ho continuato a giocare sulla roulette non avendo nessun tipo di problema d’eta’.
Arrivata la mezzanotte la situazione generale era questa:
Il Californiano: +40$
Bedo: +30$
Elif: +0
Patricia: -50$
_______________
Casino: -20$
Quindi dopo un paio di puntate e lo spettacolare show di mezzanotte, abbiamo deciso di andare un po’ sulla “the Strip”, che sarebbe la strada principale dove si affacciano tutti gli hotel piu’ spettacolari e costosi di Las Vegas. Patricia ha voluto salire in camera a dormire, essendo piuttosto demoralizzata dalle sue giocate fin’ora non troppo azzeccate.
Il primo Casino in qui ci siamo fermati e’ lo stiloso Paris. Uno degli ultimi costruiti in Las Vegas ed uno dei piu’ bizzarri ed originali. Quando entri dentro, ti sembra di essere lungo le strade parigine e questo e’ cosi’ reale che ho realizzato dopo una decina di minuti che eravamo dentro un casino e non all’aria aperta. Dopo aver percorso questo finto viale, arrivi in una sorta di piazza centrale dove si svilluppa il casino. La trovata di far sembrare il tutto all’aperto e’ geniale: il giocatore d’azzardo continua a giocare senza rendersi conto del tempo, avendo sempre l’impressione che sia pieno giorno.Qui, io e Bedo abbiamo guadagnato 10$ a testa e poi abbiamo cambiato casino passando al Caesars (Per la cronaca, abbiamo puntato sempre sul ROSSO).
La particolarita’ di quest’hotel e che e’ colossale. Quest’Hotel e’ in puro stile romanico, ricco di statue di marmo e gigantesche colonne. Qui non abbiamo giocato, ma in compenso abbiamo parlato con un paio di ragazzi per piu’ o meno un paio d’ore. Inizialmente, questi ragazzi erano stati attirati dalla mia rommate Elif che stava giocando alla slot mentre io e Bedo stavamo decidendo su cosa puntare alla roulette. Dopo aver visto cosa stava succedendo abbiamo raggiunto Elif per evitare che venisse importunata. Quindi una volta arrivati, dopo esserci presentati, abbiamo cominciato a parlare e parlare e parlare. Erano sicuramente ubriachi, come la maggior parte degli individui che trovi in un Casino a Las Vegas, ma erano davvero simpatici ed amichevoli. Questi, hanno provato, senza successo, ad invitarci ad un party con idromassaggio e quant’altro completamente gratis. Ovviamente Bedo ed Elif, se non fosse stato per me, sarebbero sicuramente andati con questi due completi sconosciuti, ma io che delle persone non mi fido troppo, li ho cortesemente ringraziati posticipando se era possibile al giorno dopo. Oh, magari ho perso la possibilita’ di divertirmi come un matto, ma per me il gioco non ne valeva la candela: non avevo la minima idea di chi fossero e da dove venissero. Siamo rimasti a parlare con questi due ragazzi fino alle 2 di notte dopodiche’ abbiamo deciso di tornare a casa, essendo tutto questo sufficiente per essere stato solo primo giorno.
Il giorno dopo sono stato il primo a svegliarmi e senza aspettare i ragazzi sono uscito a fare colazione avvertendo di chiamarmi una volta pronti per uscire insieme. Sono uscito dall’Hotel “Plaza” e quindi dopo aver fatto colazione in Starbucks sono andato un po’ in esplorazione.
Dopo aver guardato paccottiglia del tipo posacenere from Las Vegas, cappellini con la sfigatissima scritta “Texas Hold ’em – Nevada” o la serie infinita di portachiavi portafortuna con una Chip attaccata in uno stupido negozietto, e’ finalmente arrivata la chiamata di Bedo per dirmi che erano pronti, quindi ritornato all’hotel.
Di mattina siamo rimasti in DownTown. Dopo aver accompagnato i ragazzi a fare colazione, io e Bedo siamo rimasti a giocare per un’oretta incassando 15$ a testa alla roulette, puntando i primi 5$ a testa sul ROSSO e poi la vincita, ossia 10$ a testa sul NERO, quadruplicando in nostri 5$.
Dopo questa breve giocata, abbiamo deciso di andare sulle montagne russe dell’hotel Stratosphere sulla “the strip”. Questo ci ha rubato praticamente tutto il pomeriggio, dovendoci sorbire una coda totale di piu’ o meno 3 ore per un paio di giri. Il primo, consisteva nel salire su un braccio meccanico, che dopo essersi sporto nel vuoto ha cominciato a girare ad una velocita’ piuttosto adrenalinica per piu’ o meno 5 minuti. Il secondo, consisteva nell’essere proiettati ad una velocita’ assurda (senza essere avvisati) verso l’alto, per poi scendere al doppio della velocita’ di gravita’ per un totale di 3 sali e scendi: sicuramente il migliore tra i due.
Arrivate le 7 di sera siamo andati a mangiare qualcosa in Burger King per poi tornare all’hotel. Ci siamo fatti la doccia, ci siamo cambiati e poi io e Bedo siamo andati per l’ennesima volta a giocare nel casino interno al nostro hotel, mentre le ragazze sono volute restare in camera per un paio d’orette essendo esauste.
Uno dei detti piu’ vecchi al mondo: “Finche’ stai vincendo, se puoi, esci dal gioco”: saggissime parole.
Situazione generale prima di giocare:
Il Californiano: +65$
Bedo: +80$
Elif: -20$
Patricia: -100$
_______________
Casino: -35$
Bedo ha voluto cominciare a giocare a 21 ossia BlackJack: ha perso i primi 30$ dopo 10 minuti. Guardate, potrei anche dire che non sono stati spesi poi cosi male. La dealer era una tale pezza di gnocca, ovviamente “nuda”, che in qualche modo, non so come, ti anestetizza l’uscita di denaro dalle tasche.
dal BlackJack, siamo passati alla roulette e qui Bedo ha cambiato un cinquantone. Dopo aver perso la prima puntata, ho deciso di mettere 20 dei miei $ sullo stesso colore ovviamente vincendo. Ok, quindi do’ la mia chip fortunata a Bedo e salgo in camera per posare la videocamera ed andare al cesso. Prima di uscire annucio di aver vinto per l’ennesima volta, quindi Patricia mi dice di giocare per lei 20$ assumendosi ovviamente al 100% la responsabilita’ dell’esito della mia giocata. Ok, scendo raggiungendo Bedo e vedo che ha quasi perso tutto. Dopo un paio di puntate finisce le chips (si era scordato che c’era la mia vincita di 2o$ in mezzo, ma fa niente considerando che erano soldi caduti dal cielo). Bedo, prende un’altro cinquantone e lo punta sullo stesso colore: NERO. Il tabellone delle uscire, indicava che le ultime 7 uscire erano ROSSO: il NERO doveva uscire. Cosa esce?! ROSSO ancora, per l’8° volta! Quindi spaventato, ma nello stesso tempo piuttosto incazzato, Bedo tira fuori 100$ e potete immaginare dove li punta: NERO. Guardo la roulette sperando ovviamente in un NERO per Bedo. I soldi stavano diventando troppo grossi per essere le le 7.40 di sera. Avevamo ancora parecchio tempo da stare in Las Vegas e possono essere 10 i secondi sufficienti per perdere una bella somma. 9° uscita: ROSSO. Quindi Bedo, sbiancato, quasi morto, prende 2 centoni e li mette sul tavolo e li punta sul NERO. Quindi, essendo per me troppo stressante rimanere li, mi allontano guardando il cartellone delle uscite. Dopo un minuto vedo Bedo che si avvicina e mi dice “Man, I lost everything..”, e successivamente il 10° rosso che viene messo a schermo sul tabellone dei risultati.
Lo accompagno fuori per prendere una boccata d’aria e dopo essersi fumato tre sigarette, si consola dicendo “This is the risk of the gambler. You should know before play that you can lose everything. You should be ready..”. Dopo una mezzoretta, mi ricordo di aver i soldi di Patricia quindi chiedo a Bedo se gli scoccia giocare a gratis e quindi andiamo nel primo casino piu’ vicino.
Bedo decide di giocare al suo modo, uscendone vincente con 10$ in piu’. Poi essendo io quello che doveva giocare per Patricia, lancio la mia chip fortunata che dice NERO. Punto tutto sul nero: raddoppio. Ora ci troviamo con 40$ in piu’ da portare a Patricia. Facciamo per uscire dal casino, ma poi cambio idea e penso sia meglio puntare il tutto per tutto l’ultima volta. Se perdiamo sono -60$ (-20$ effettivi per lei), che in definitiva e’ quello che si aspetta, se vinciamo le portiamo indietro 120$ e questo coprirebbe tutte le sue perdite.
Ok, lancio la mia chip fortunata: la chip dice NERO. insieme ai suoi 60$ dollari, decido di metterne altri 20 miei. La roulette dice NERO. Quanto e’ crudele il destino. da 20$ ne abbiamo fatti fruttare 120$ e dal punta e raddoppia di Bedo per vincerne 20 ne ha persi 400.
Quindi dopo aver fatto quasi svenire Patricia dandole indietro i suoi 120$, siamo andati sulla “the strip” per visitare altri lussuosi casino.
Abbiamo visitato il “Luxor”, caratterizzata dalla forma a piramite e dallo stile egiziano all’interno del casino. Qui ho deciso di puntare il tutto per tutto (ossia tutto quello che avevo vinto fin’ora) sul ROSSO. Ovviamente, come poteva essere prevedibile ho perso tutto, andando a profitto zero. Per consolarmi, Elif mi ha preso un martini bianco, benvendo cosi’ la prima bevanda alcoholica in una locale pubblico negli USA.. Nice!!!
Quindi, dal “Luxor” siamo passati all’ “Excalibur”, famoso Hotel & Casino per avere le sembianze di un castello fatto di lego. Qui, Patricia ha perso 20$ alla roulette. Verso le 3 di notte abbiamo deciso di tornare a casa e questa e’ stata la situazione generale:
Il Californiano: +0$
Bedo: -350$
Elif: -20$
Patricia: -10$
_______________
Casino: +380$
Il giorno dopo ci siamo alzati, quindi siamo andati a pranzare e dopo aver gironzolato un po’ di qua e di la’ a comprare ricordini per i famigliari ci siamo recati verso la macchina per tornare a casa.
Una delle cose sicuramente piu’ uniche di Las Vegas e che il tuo umore ha degli sbalzi allucinanti. Ti puoi sentire veramente felice con l’adrenalina a mille come ti puoi sentire davvero dimmerda con la voglia di ucciderti. E’ una di quelle citta’ dove apparentemente e’ sempre festa ed e’ questo che ti induce a giocare e riprovare e riprovare fino a perdere l’ultimo centesino che hai in tasca. L’attrazione e’ davvero forte, che tu lo voglia o no.
In definitiva e’ stata una vacanza davvero piacevole e se devo essere sincero non ho rimpianti, considerato che ero partito con l’idea di non spendere piu’ di 100$ per giocare ed in definitiva non ne ho spesi per nulla.
Io qua, tutto come al solito, se non fosse per il mio povero MacBook che e’ stato danneggiato dallo stupido roomate Tedesco di cui ormai, tutti voi, sapete gia cosa penso. Ebbene si, devo aspettare una settimana prima di avere il mio computer indietro dall’AppleStore in Fashion Valley. Ormai sono ciunque i giorno che sono passati dall’ultimo scontro fisico tra me e Tim. Uno dei problemi di Tim e’ che ogni volta che le prende, aspetta che io esca dalla stanza per vendicarsi di nascosto. La prima volta che ci siamo menati, mi ha sputato sul letto ma quest’ultima volta l’ha fatta piu’ grossa, fracassandomi completamente le mie cuffie da quaranta dollari. Il problema ovviamente, da come dice il titolo, non sono solo le cuffie ma il mio computer, infatti queste erano conesse all’outlet audio e provate ad immaginare cosa e’ successo.. il jack delle cuffie e’ rimasto incastrato dentro al buco dell’audio.
La cosa peggiore, e’ che in un primo momento non realizzi esattamente di che entita’ sia il problema. La vivi in una preliminare passivita’ di quei venti minuti in cui dici “Merda non posso piu’ ascoltare la musica con le cuffie”. Poi dopo quei venti minuti, realizzi un poco di piu’ di quello che e’ appena accaduto “Azz, non posso neanke piu’ comporre musica con la mia Axiom25 (tastierino che uso per comporre musica elettronica)”. Dopo un’altro po’, giusto il tempo per allarmarsi e testare i tasti del volume sulla tastiera, realizzi che l’audio e’ completamente disabilitato. Ebbene si, il cumputer riconosce che c’e’ qualcosa inserito all’interno, ma essendo quel qualcosa difettoso, gli speakers esterni vengono semplicemente dittivati. Bello eh?!?! In fine realizzo il problema “garanzia scaduta” ed il problema “soldi da pagare se voglio ascoltare di nuovo il caro e amato Mp3”.
La cosa che mi ha fatto davvero impazzire e che Tim sostiene di non aver toccato le miei cuffie. Seguendo la sua versione, tutto questo sarebbe accaduto durante la lite ed ovviamente il sottoscritto, durante lo scontro, avrebbe pestato il tutto senza accorgersene. Il problema e’ che le cuffie erano cosi’ mal ridotte e distrutte cosi “ad opera d’arte”, che l’unica versione possibile era quella del Tim, che dopo averle ricevute dal sottoscritto ha pensato bene di distruggere la prima cosa che gli capitasse sott’occhio nell’intento di sfogarsi.
In ogni modo il giorno dopo ho portato il MacBook al AppleStore ed il tecnico, che nel mondo Apple viene chiamato “‘genious”, dopo una mezzoretta mi dice che non era possibile estrarre il jack concludendo in bellezza che se volevo risolvere il problema dovevo cambiare l’intera scheda madre che mi sarebbe venuta a costare la bellezza di duecento dollari non essendo coperto dalla garanzia. Dopo aver speso un’altra decina di minuti scaricandomi gli aggiornamenti generali, nonostante non me ne fregasse niente, mi dice “Guarda, ho deciso di cambiarti il pezzo che ti serve anche se non sei coperto dalla garanzia. Ho deciso di cambiarti anche la cover bianca: e’ tutta graffiata e rovina”. Quando sara’ possibile sperare che qualcosa del genere possa accadere in Italia?! MAI!!
Dopo aver firmato un paio di documenti e ringraziato immensamente quel “genious” di cui mi ricordero’ per sempre la faccia, esco felicemente dall’AppleStore e me ne torno a casa con il sorriso stampato sulla faccia.
Mi dispiace la la devo tenere corta con quest’articolo. Sto scrivendo di nascosto con il computer di Judy, essendo indaffarata (acora per poco) fuori di casa. VI posto alcune foto di una partita di Basket universitaria che ho visto questo sabato conun paio di amici. Non avete la minima idea della grandezza e della bellezza del palazzetto in cui sono andato a vedere la partita, considerando che all’interno si svolgono solo partite di basso livello.
Sono sempre piu’ convinto di aver dato al mio blog un titolo che calza a penello.
Ecco qua alcune foto:
Devo scappare ragazzi.
Preparatevi per esseri aggiornati lunedi’ per quanto riguarda il trip a Las Vegas.
Ciao bella gente come andiamo?! Li il clima stà migliorando un po’, o c’è lo stesso freddo polare del primo Gennaio?! Qua il tempo, piano piano, si stà ristabilizzando sui 20 grandi costanti. Non se ne potevo più di quei miseri sei-sette gradi di mattina. Sembra che vi stia prendendo per il culo, ma è stato davvero insolito trascorrere l’inverno con un clima del genere e qua tutti quanti stavano impazzendo non avendo praticamente vestiti pesanti da poter mettere.
A parte il tempo, io da qua non posso fare molto, ma sappiate che faccio sempre il tifo per tutti quanti voi, sia studiosi che lavoratori (tenete botta!!!). In secondo luogo, mi piacerebbe invitare nuovamente tutti i lettori che normalmente non lasciano commenti a lasciarne, essendo consapevo che ci sono parecchi di voi che leggono abitualmente, ma mi contattano solo privatamente scrivendo cose stupende che mi piacerebbe farle leggere a tutti. Dai ragazzi, fatevi coraggio!!
In ogni modo, oggi è stata una giornata difficile. La mia cara “sorellina” Deborah, ha abbandonato casa Graves essendo il suo ultimo giorno, lasciandoci un po’ tutti quanti soli soletti. Era davvero un ragazza dolce e piena di senso dell’umorismo. Ci siamo promessi a vicenda di rivederci presto: Lei verrà presto a visitare l’Italia ed io prima o poi, appena troverò tempo e denaro per farlo andrò a visitare il Brasile. Spero davvero di avere, prima o poi, l’oppurtunità di farlo. In ogni modo in casa Graves tutto è destinato a cambiare e tra poco, a riempire la camera di Deborah, arriverrà una nuova ragazza Tedesca di origine Turca. In due settimane scopriremo chi è questa tanto nominata “Tedescurca”. .
A parte quest’ultima news non troppo entusiasmante, devo dire di aver passato un weekend piuttosto intenso ed attivo.
E’ da quache settimana che un Venerdi sera Si ed un Venerdì sera No, io ed il mio roomate, insieme ad altri 5 ragazzi ci troviamo a giocando a Poker – Texas Hold’em. Questo Venerdì sera, io e Tim abbiamo invitato i ragazzi a casa nostra per ricambiare tutta l’ospitalità ricevuta fino ad allora. A casa nostra e possibile trovare qualsiasi tipo di oggetto che può essere utilizzato per giocare a carte e/o a dadi quindi, prima che i ragazzi arrivassero, abbiamo sistemato a dovere il tavolo da gioco cercando di rendere l’ambiente il più professionale possibile. In ogni modo ogni Venerdì non gioco più di 10$ considerando che se perdo mi viene a costare come un biglietto del cinema e se vinco ho più verdoni da spendere per la settimana seguente senza sottolineare che in ogni modo mi diverto come un coglione.
Ovviamente questo Venerdì ho perso totalmente tutto il deca contro il frocio del mio roomade che mi ha stracciato alzando un all-In con 4 Queen, due Q sul tavolo e due Q in mano contro la mia paurosa scala 10, J, Q, K, A con 10 e A in mano. Essendo quasi sicuro di vincere ho ovviamente chiamato, perdendo! Vedremo il prossimo Venerdì come andrò a finire..
Siamo andati a letto alle 3 di notte sapendo che il giorno dopo dovevamo svegliarci alle sei di mattina dovendo andare con Derek a Los Angeles in “Six Flags Magic Mountain” che è una sorta di mega parco dei divertimenti prevalentemente per adulti con decine di tipi diversi di motagne russe. Verso le sette di mattina, con un paio di macchine cariche di persone ci siamo avviati da Old Town verso LA arrivando un paio di ore dopo. Io sono stato caricato da Derek ed in macchina insieme a me c’erano Tim & Julia (una delle Brasiliane). Nell’altra macchina c’erano Marco, Max & Bedo che avevano deciso di unirsi a noi appena il giorno prima durante la serata poker.
Arrivati, ci siamo diretti verso l’entrata, abbiamo pagato l’ingresso giornaliero ridotto (30$), grazie a tre coupon che Max, Derek & Marco si erano portati da casa e siamo entrati verso le dieci e mezza di mattina. Abbiamo provato tutti i tipi di montagne russe presenti nel parco e verso la fine della giornata io, Tim & Bedo, abbiamo provato un’attrazione che ci è costata extra-money ma ne è sicuramente valsa la pena (in fondo all’articolo il video del “salto”).
Ecco qua alcune foto della seratina sul tavolo verde e qualche foto in Six Flags:
Ed ecco il video dell’attrazione che ci è costata extra-money: DIVE DEVIL!!
Fatemi sapere se il video vi è piaciuto.. Mi è costato diverse ore di lavoro.. (quelli del luna park mi hanno passato il video sotto un formato “exe”.. Giusto per chi ne capisce qualcosa, io ho Mac a cui gli “exe” non piacciono troppo..)
Hallo gentaccia! come andiamo? Tra lavoro ed università spero solo continuiate a trovare il tempo di leggere questo blog, essendo sicuro abbiate cose più importanti a cui pensare. In ogni modo un grazie generale a tutti quanti. Dovete sapere che mi è di grande supporto essere ascoltato da voi lettori.
Oggi non scriverò un poema, essendo già nel letto mezzo addormentato. Oggi condividerà nuova musica elettronica della West Coast mai sentita prima d’ora in Italia.
Giovedì, a scuola, una ragazza belga di nome Lorraine, mi ha invitato ad andare ad un party di musica elettronica, avendole detto qualche giorno prima che in Italia per hobby suono con la console house music e mi sarebbe davvero piaciuto andare a ballare se avessi mai trovato una serata giusta per me.
Quindi venerdì sera, lei e la sua compagna di stanza mi sono venuti a prendere in macchina sotto casa. Quella che guidava, era la compagna di stanza e per quei quaranta minuti mi sono chiesto in tutta serietà perché fossi salito su quella macchina. Non potente immaginare quanto abbia rischiato di lasciarci le penne. Nella “High Way” teneva a malapena in volante, è passata non so quante volte con ll rosso, una volta si è fermata nel bel mezzo di un incrocio senza preoccuparsi minimamente di quello che potesse comportare e per completare con la ciliegina sulla torta, siamo entrati un paio di volte in contro mano. In poche parole andare la è stato una specie di roulette russa ed in ogni modo la serata non poteva fare altro che migliorare.
Appena arrivati, l’amica di Lorraine se ne è andata dicendo di essere troppo stanca e stressata per partecipare al parte insieme a noi, quindi solo me e Lorraine ci siamo avviati verso il locale.
Il posto era molto simile ad una delle nostre discoteche Italiane ad eccezione di una camera da letto disponibile per chi volesse (..). La gente era davvero amichevole ed aperta, come poi la maggior parte degli Americani. La musica me l’aspettavo completamente diversa, ma mi ha fatto piacere ascoltare qualcosa di nuovo e originale del luogo. Durante la serata un ragazzo ha lanciato dei CD e sono riuscito a prenderne uno. In fondo all’articolo, le tracce del CD.
Abbiamo finito di ballare verso le 6.30 e dopo esserci fatti scarrozzare in Old Town da un paio di ragazzi che abbiamo conosciuto in discoteca ci siamo avviati a casa. Lorraine ha dormito da me non potendo stare in Old Town tre ore attendendo il primo Bus della giornata.
Quindi posso dire che la serata è andata meglio del previsto e penso di andare nello stesso locale, con la stessa tipa sabato prossimo. Vi saprò dire.
Alquanto lunatico. Che si adatta facilmente. Rompi palle il più delle volte.. Ma altre volte simpatico e spiritoso. Vivo nell'impulsività e nell'autoanalisi. Penso di essere abbastanza furbo ma molte volte mi cotraddico. Comunque vi presento il blog di ciò che penserò, proverò, vedrò e imparerò a San Diego.