Full Immersion nel Megalomanismo

“Pensieri” riguardo ad una decisione

Ciao a tutti bella gente!! Come va?!

Qua sono le 18.16 e sto tranquillamente bevendo un tè sul tavolino del patio di casa Graves.

Questo che sto scrivendo, proverà ad essere un post alternativo. Oggi non ho proprio voglia di mettermi lì a narrare filo e per segno il giorno mercoledì 4 febbraio 2009. Oggi proverò a scrivere il più dettagliatamente possibile quello che mi gira per la testa da un paio di settimane a questa parte. Ultimamente, quando mi metto a pensare a quello che sto facendo, a quello che probabilmente farò, alle nuove cose che mi aspetteranno a breve, intravvendo una sorta di cambiamento radicale che fà sentire la sua presenza, avvertendomi che prima o poi arriverà una batosta che cambierà le regole del gioco.

Tutto questo “pensare”, non è dato tanto da questa magnifica esperienza che stò vivendo in San Diego, non avendo particolari problemi ne’ con la famiglia ne’ con la scuola. Certo prima di venire qui, non potevo minimamente immaginare che tipo di problemi potesse comportare stare 24/7 (ossia quello che gli Americani intendono per “24 ore su 24”) con un’altra persona nella stessa stanza, ma tutto questo fa parte dell’avventura e sino ad ora non mi sono sentito così sotto stress da poter dire “non ce la faccio più”.

Tutto questo “pensare” è dato da una nuova esperienza che mi attenderà dopo soli 15 giorni di ritorno in Italia. Avendo deciso di non affrontare il mondo universitario, essendo prettamente sicuro di non avere quel tipo di temperamento che mi permetterebbe di affrontarlo in modo serio e rigoroso, ho la necessità di investire tutto me stesso in un modo alternativo.

Per i lettori che non si sono ancora stancati di leggere non essendo ancora arrivato al punto, questo “modo alternativo” sarebbe un’esperienza di tipo internship a Chicago per una durata programmata di sei mesi. Ebbene sì ragazzi, solo dopo una dozzina di giorni tornato in Italia, dovrò partire per un’altra emozionante, ma allo stesso tempo dura avventura. Mi aspettano sei mesi in Chicago presso l’azienda Elettric80 ossia l’azienda in cui il mio attuale fratello maggiore stà lavorando. Questa esperienza, mi darà l’opportunità di sviluppare le mie capacità nel campo dell’automazione informatica, perfezionare il mio inglese ed infine mi farà davvero capire cosa significa trovarsi in difficoltà e cose signifa sbrigarsela da soli.

Tutto questo mi eccita devo dire non poco, non vedendo l’ora di mostrare a me stesso fino a che punto posso arrivare prima di crollare e dire “più di così non posso fare”, ma allo stesso tempo mi sento non poco confuso a dover abbandonare quello che è stato fin’ora parte della mia vita. E’ vero che gli amici vanno,vengono, ne conosci nuovi, ne abbandoni altri, alcuni sono i migliori ed altri sono quelli con cui passi il tuo tempo solo in discoteca, ma cazzo, ti senti un cazzo di punto bianco in un cazzo di foglio nero a pensare di staccarti radicalmente da tutto questo. Sì, il mio obbiettivo è affrontare questi sei mesi a Chicago e se poi, dopo questi 6 mesi mi verrà data l’oppurtunità di lavorare sotto contratto lavorativo per questa azienda non ci penserò due volte ad accettarla con gioia. Ovviamente ancora non posso prevedere niente, essendo ancora in casa Graves a scrivere su un blog dedicato alla mia esperienza in San Diego, ma sono sicuro che se mi venisse data l’opportunità “pillola rossa: lavora come cassiere in uno stupido negozietto informatico a Reggio Emilia” o “pillola blu: lavora presso una ditta informatica che non fa altro che crescere dato l’utilizzo delle più innovative tecnologie informatiche a Chicago” sceglierei sicuramente la Matrixiana “pillola blu”.

Mi mancherà una ragazza a cui ogni giorno penso giocando con quella cosa nera avvolta al mio polso sinistro. Cazzo, mi mancheranno i miei Dj-consoller con cui ho passato stupendi momenti mixando musica a tutto volume in una mansarda per poi passare ad uno scantinato. Mi mancherà ogni cazzo singolo componente della mia compagnia con cui mi sono confrontato cercando di crescere un po’ di più. Mi mancherà il dr. Gallingani ricordandolo come quello che non aveva la minima idea da dove cominciare per disegnare un’ape nel tentativo di giocare a “Pictionary”. Mi mancheranno i messaggi della mia vicina di casa che mi chiedevano “Pinky, ti va di fumarti una paglia?! Dai viene giù che chiaccheriamo un po’..”. Mi mancherete quando penserò alle giornate passare insieme provando a studiare per la maturità. E soprattutto mi mancherà la fantastica FIAT 600 di mia madre messa a straccio data la mie guide imprudenti.

Poi c’è da dire che probabilmente adesso come adesso mi stò forse facendo un tantino di seghe mentali. Se dovessi tornare a casa da Chicago dopo soli sei mesi tornerei al normale stile di vita in casa Meli, ma in ogni modo io cerco sempre di volare alto: delle delusioni non mi faccio problemi, la vita è una sola e di quest’ultima le scelte sono inevitabili.

Ok, con queste quattro righe concludo l’articolo d’oggi.

Un’ultima cosa.

Devo assolutamente postare questa immagine essendo sicuro di non aver mai raggiunto questo stato prima..

Non mi basta.. LI VOGLIO PIU' LUNGHI!

Non mi basta.. LI VOGLIO PIU' LUNGHI!

Stanno crescendo bene o mi sbaglio?!

Un abbraccio a tutti quanti =)

alla prossima!



Trip to Los Angeles!

Salve a tutti amanti di “Full immersion nel megalomanismo”. Come va?

Introduco subito dicendovi che oggi sono stato con le palle al frullo tutta la giornata e ciò non è stato per niente piacevole. Sono le 20.26 e ho appena finito di cenare da solo, non essendomi svegliato quando il mio caro “Roomie”, Timothy, mi ha provato a chiamare per andare a tavola. Ebbene sì, ho dormito tutto il pomeriggio essendo stata una di quelle giornate in cui ti svegli distrutto. Odio questo tipo di giornate in cui fai fatica a contrarre i muscoli del collo per tenere su la testa tanto sei stanco, non reagisci a nessun tipo di stimolo esterno non riuscendo in niente di quello che provi a fare e di conseguenza tratti le persone intorno a te da schifo per scaricarti dell’energia negativa che ti pervade.

In ogni modo ora parliamo di queste indimenticabili tre giornate trascorse in LA con Filepe (un ragazzo Brasiliano), Priscila (una delle Brasiliane nella mia scuola, che dovreste già tutti conoscere) e Moon (una ragazza Coreana) la roomate di Priscila.

Siamo partiti Venerdì 16 verso le 15.00 di pomeriggio, con una sfavillante “Kia” noleggiata di fianco a scuola. Abbiamo fatto un viaggio piuttosto stressante essendoci persi diverse volte grazie ad una cartina che poteva sembrare una mappa del tesore che trovi dentro le uova di pasqua tanto era poco dettagliata. Basta dire che il tempo previsto da “Google maps” era due ore e mezza e noi abbiamo battuto le stime con 4 ore e mezza di viaggio. Però ora, possiamo dire di essere orgogliosi di avere risparmiato 60$ giornalieri di noleggio GPS. Una volta arrivati a Los Angeles, abbiamo impiegato un’altra buona mezz’ora per trovare l’ostello “Banana bungalowus” prenotato tre giorni prima da Filipe per cinque persone.

Una volta entrati, dopo aver pagato una multa di 7$ per non esserci presentati in 5 ma in 4, abbiamo compilato un paio di moduli ed in fine ci hanno chiesto i passaporti. Passaporto?! Io non me l’ero portato il passaporto! Avevo chiesto a Deborah (già stata in LA il mese scorso) se era necessario portare passaporto o documenti tipo visto e quant’altro ma mi aveva risposto con una certa sicurezza che non era neccessario. Quindi, dopo aver ricevuto del cretino da tutti quanti, ho supplicato il responsabile di accettarmi comunque nell’ostello, non potendo dormire per la strada. Dopo una decina di minuti ha deciso di chiudere un occhio accettando la mia “student card”. Un’altra spiacevole notizia mi stava aspettano dietro l’angolo. “Boys and girls in different rooms guys! I’m sorry this is our rule..For you guys room number 111 and for you girls room number 89”. Io che non era mai stato prima in un’ostello, pensavo ci aspettasse una camera da condividere con altre persone che non conosciavamo ok, ma non pensavo ci avrebbero diviso così brutalmente.

Questo sì che è stato un brillante inizio!

In ogni modo, dopo aver ricevuto lenzuoni e coperte per farci il letto ci siamo diretti verso la camera 111. Sono entrato e mi sono presentato ai ragazzi che erano presenti nella stanza. “Hey how is going guys?! Nice to meet you, my name is Francesco. you guys?! What’s your name?!” e i due ragazzi “Hi, my name is Francesco..” “..and my name is Matteo. Nice to meet you!”. Evvai! Due Sardi, uno di 18 ed uno di 19 anni, nella mia stessa stanza. Non aspettavo niente di meglio che due italiani terroni per migliorare il mio inglese. I due ragazzi, dopo aver capito da dove venivo, hanno cominciato a parlare e a fare battute in Italiano, ma io, che non avevo la benchè minima intenziona di parlare Italiano, ho chiarito immediatamente la situazione spiegando di voler parlare solo inglese, primo perchè volevo migliorare il mio inglese e secondo perchè Felipi non avrebbe potuto capire niente.

In ogni modo, quella stessa sera l’ostello prevedeva un piccolo party, offrendo a tutti immangiabili lasagne surgelate e birra a volontà. Dopo aver capito che era infattibile cenare con le lasagne Americane, io, Felipe & Moon, siamo andati fuori a mangiarci una pizza. Priscila, che aveva guidato tutto il pomeriggio, era esausta, andando così a letto a riposarsi per il giorno seguente. Dopo aver mangiato una “Pizza alla Bolghognese(?!?)”, abbiamo deciso di tornare all’ostello e partecipare quindi al party. C’erano un sacco di persone e la musica non era niente male, ma dato in tempo di merda e la situazione insolita che mi aveva colto di sorpresa, siamo andati a letto dopo un paio di birre.

Il giorno seguente ci siamo svegliati alle 8.30, abbiamo fatto colazione ed in fine abbiamo deciso insieme l’itinearario da seguire. Il tempo, come previsto dal meteo era piovoso, quindi l’umore generale non era dei più allegri. In ogni modo, una della compagne di stanza di Priscila e Moon ha deciso di unirsi a noi per passare la giornata girando intorno a LA.

La prima meta è stata Hollywood. Abbiamo percorso tutta la “walk of stars”, ossia il lungo famoso marciapiede roconosciuto per le stelle di Hollywood impresse sulle mattonelle e abbiamo visitato lo spiazzo con impronte di scarpe, piedi e dediche di diversi attori famori. Dopo aver visitato Hollywood, grazie a Dio ha smesso di piovere e quindi, ci siamo diretti verso Little Tokyo con un po’ più di entusiasmo. Sinceramente pensavo fosse qualcosa di entusiasmante, ma in realtà è stata una profonda delusione, quindi, dopo dieci minuti, abbiamo deciso di passare alla prossima meta: China Town.

In China Town la parte più interessante è stata “China Town Plaza”, ossia un piazza piena di negozietti cinesi di ogni tipo. Era possibile comprare dalle spade vecchio stile ninja, ai coltellini stile mafia cinese 100%, alle statuette di buddah di diverse dimensioni, ai gibai (tipico vestito elegante femminile), ai “bong” della richezza e della fortuna. Verso 12.00 abbiamo deciso di cercare un ristorante non troppo costoso dove poter pranzare. Eravamo in China Town quindi perchè non approfittarne e mangiare cinese?! Quindi ci siamo incamminati verso il primo ristorante che mostrasse una “A” diffianco alla porta (ossia il grado di pulizia certificato dall’ispezione sanitaria) e siamo siamo entrati ordinando un tavolo per cinque persone. C’è chi ha mangiato spaghetti in brodo e c’è chi come me, ha mangiato porzioni interminabili di riso e carne. I cinesi non scherzano mica. Mi hanno servito un piatto di carne che poteva sfamare tranquillamente 10 americani di stazza pesante. Dopo aver finito di mangiare, abbiamo pagato il conto e quindi ci siamo diretti verso la macchina.

Dopo una mezz’oretta impiegata a capire che strada dovessimo prendere, ci siamo diretti verso “Beverly hills”. Abbiamo visitato il quartiere con le ville dei personaggi americani più famosi, dopodichè ci siamo diretti verso la piazza con i negozi più costosi del mondo. In questa piazza potevi trovare gioielli con incastonati migliaia di diamanti, vestiti costosissimi Italiani, opere d’arte moderna e orologi pubblicizzati dall’attore dell’ultimissimo 007. Ovviamente agenti della sicurezza distibuiti dappertutto che ti squadrava da cima a fondo. La cosa ridicolo di quella piazza e che la cosa più economica che ho visto è stato un paio di occhiali di Channel da 690$.

Dopo questa “scampagnata” in mezzo a nogozi chic e gente snob, siamo tornati alla realtà e ci siamo diretti verso il nostro povero e triste ostello “Banana bungalowus”. Una volta arrivati, ci siamo messi d’accordo per andare a mangiare fuori qualcosa di veloce. Dopo aver cenato in un ristorante Americano, ci siamo diretti verso l’ostello decidendo così di concludere la giornata andando a letto. Il giorno seguente ci siamo svegliati verso le 8 e dopo aver fatto colazione abbiamo fatto le valigie pronti per ritornare a casa. L’ultima giornata l’abbiamo dedicata alla costa. Quindi abbiamo visitato Santa Monica, Venice beach ed in fine Newport Beach. Venice Beach, la spiaggia riconosciuta per incontrare personaggi famosi, è stata magnifica. Appena sceso dalla macchina, sono passato di fronte ad uno degli attori della serie televisiva Dr. House (questo tappetto qui) ed ero talmente eccitato che sono corso verso Priscila, Filipe & Moon a spiegare affannosamente chi avevo visto. Appena realizzo di voler fare una foto, provo a cercarlo ma ovviamente era scomparso. Questo è tutto gente. Ecco il video mixato esclusivamente per voi! Fatemi sapere se vi piace..

Ed ecco le foto:

Alla prossima ragazzi!



Tijuana: Tequila Sexo Marijuana!

Ciao ragazzi.. todo bien?! Da quel che posso origliare qui in California, c’è chi non passa Analisi ma se la prende positiva e va avanti a testa alta e c’è quello che fracassa il letto non si sa come, dovendo dormire con il materasso per terra in un infreddolito e povero monolocale nella fredda e maestosa Milano. Nonostante queste piccole disgrazie, spero che tutto stia proseguendo nel migliore dei modi e vi auguro a tutti buona fortuna per i prossimi esami. Forza ragazzi!!!

Tra poco la pacchia finisce anche per me. Mi potete odiare ancora per poco meno di sei mesi, dopodichè anche io devo cominciare a mangiare un po’ di saporita merda, considerando che anche Francesco Meli prima o poi, deve cominciare a rompersi il culo.

Ovviamente devo scusarmi per essere mancato tutti questi giorni, ma ho avuto davvero una settimana piena di svago che avrei sicuramente perso se avessi trascorso il tempo di fronte al computer a raccontare cosa non stavo facendo. In ogni modo, vi posso promettere che tutto tornerà alla normalità in un paio di settimane, quando le Brasileres faranno i bagagli tornando a casa.

Prima della giornata in Messico, ci tengo ad anticiparvi un’episodio che mi ha completamente sconvolto. Il giorno prima di andare in Mexico ho vissuto una delle giornata più eccitanti della mia vita. Come avevo già citato nell’ultimo post, Priscilla, la Brasiliana di venitesei anni sposata, mi aveva invitato ad un party ed io ovviamente senza farmi troppi problemi avevo accettato l’invito.

Arrivata la sera del party mi sono ritrovato con una porposta indecente da parte di un’eccitante donna sposata, un gruppetto di Brasiliane che avrebbe fatto di tutto per stare con me e scoprire un’Italiana con cui avevo un’inciucco, piangere nel cesso morendo di invidia. Non ho mai avuto Sex appeal e non sono sicuramente quel tipo di ragazzo che becca solo grazie al suo inresistibile fascino, ma da quella sera sono diventato il Play Boy della scuola Kaplan Aspect. Oh, il profumo che metto è sempre lo stesso .. sarà il fascino del lungo riccio ribelle .. LoL

Ok, ora, per quel che mi ricordo, proverò a raccontarvi qualcosa della tanto dai voi attesa giornata in Mexico insieme a tutte queste sensuali brasiliane.

Ci siamo incontrati di mattina in Old Town in attesa del Trolley per andare verso San Ysidro, la città rispetto a noi più vicina per attraversare il confine.

Ovviamente metà delle persone sono arrivate in ritardo essendoci stato un party il giorno prima, quindi nell’attesa, siamo andati a vedere qualche negozietto Messicano nelle vicinanze. Dopo una ventina di minuti abbiamo finalmente preso il “Blue Line Torlley” diretto verso San Ysidro. Dopo un’ora di viaggio, siamo arrivati e ci siamo incamminati verso il confine. Pensavo che a questo punto, ci fosse una sorta di controllo passaporti e/o visti, ma riflettendo quelli che si devono difendere dall’entrata di pesanti partite di droga, criminalità e quant’altro, possono essere solo gli Stati Uniti (non penso che in Mexico la cosa possa andare peggio di così), quindi abbiamo passato il confine senza nessun tipo di controllo.

Passati dall’altra parte del confine l’ambiente era completamente differente dal paradisiaco clima Californiano. Stupidi venditori di paccottiglia distribuiti disordinatamente in entrami i lati della strada e povera gente intenta a prosciugarci, chiedendo elemosina usando come tramiti i propri figli inteneritori.

Ebbene si, questo è quello che si trova dall’altra parte.

Abbiamo mangiato in un locale disumano. L’arredamento interno, di cui tavoli sedie e quant’altro, era più simile a quello di un giardino che ad un ristorante. Le casse difettose dell’impianto audio emanavano rumori assordanti ogni cinque minuti e in quei cinque minuti in cui potevi sentire qualcosa, la musica era deprimente, stile terrone Messicano. La cosa più onesta che ci hanno servito è stata la birra in bottiglia “Sol”, per il resto, uno schifo.

Ogni tanto passava un tipo vestito da pagliaccio con una bottiglia di Tequila in mano ed un fischietto in bocca, in cerca di un bevitore “volontario”. Se lo fissavi diventavi “volontario” e quindi dovevi berti quelle dissetanti 3 dita di tequila all’alpa .

Dopo aver consumato tre birre ho deciso di andare in bagno: non l’avessi mai fatto cazzo. Sulla destra era presente un povero vecchio addormentato, seduto su una sedia e tra il tanfo di piscio e lo schifo presente sul pavimento l’ambiente era invivibile. Dopo essere entrato in una delle tre stanze ho provato a chiudere la porta in nome della privacy, ma ho capito presto che non c’era sufficiente posto per me e per il cesso contemporaneamente. Cioè, mi chiedo io, chi può essere cosi stupido da progettare un cesso dove non puoi chiudere la porta?! Va beh..

Dopo aver pagato un conto super disonesto, siamo andati alla ricerca di un Taxi per spostarci verso Rosarito, dove la situazione sarebbe sicuramente migliorata. In effetti non ci si può aspettare niente di entusiasmante dalle città di confine.

Trovato il Taxi abbiamo discusso sul prezzo arrivando all’onestissimo presso di 25 dollari (2,50 dollari a testa) e quindi siamo saliti a bordo del catorcio. Il Tedesco è voluto tornare a casa da solo essendo completamente terrorizzato, rimanendo così in nove a proseguire verso Rosarito.

Arrivati a Rosarito, ci siamo fatti portare in uno dei locali più popolari del posto. Questo era un bellissimo ed immenso bar sulla spiaggia, sfortunatamente quasi vuoto dato l’orario e soprattutto la stagione invernale.  Approfittando della situazione mi sono bevuto una decina di birre, per poi andare con gli altri lungo la spiaggia. Peccato fosse ormai troppo tardi, ma c’era la possibilità di andare a cavallo lungo la spiaggia. Di fianco al locale, un’immenso albergo che appariva piuttosto sicuro e confortevole, con tre piscine al centro della struttura. Beh almeno, per la prossima volta so dove trovare locale, spiaggia ed albergo decenti per trascorrere un Weekend in Mexico con possibilmente una sensuale ragazza.

Ecco qui alcune fotografie:

Finisco cosi di raccontarvi la mia esperienza in Messico.

Alla prossima ragas e scusate ancora per la mia lunga assenza.



Che bello il gioco della palla con i tre buchi!

Ciao stupendi! Come andiamo?! A scuola come va?! Spero seriamenti, che tutto proceda con serenità ed armonia e ringrazio calorosamente i miei cari amichetti per i continui incoraggiamenti a scrivere qualcosa sul mio blog (Scusate se scrivo giusto un paio di volte a settimana, ma anche in California accade di avere periodi in cui non si fa un granchè). Ammetto che sono molto stanco quindi diversamente dal solito, sarò piuttosto riassuntivo.

In ogni modo, stamattina mi sono svegliato piuttosto bene, dando il via ad una giornata un po’ più attiva e positiva del solito. Probabimente questo è stato dato anche da un’insolita lettura appena sveglio. Ieri sera, ho deciso di leggermi ogni mattina, un opuscolo ricevuto dalla cara Bortola (per gli amici “La Lina”), contenente una serie di consigli che ti aiutano a rapportarsi meglio con gli altri (oddio.. chissa cosa state pensando..ma devo ammettere che calza a pennello con il mio carattere e soprattutto in questo caso in cui devo stare 24 ore su 24 con uno stupido crucco è un’ottima soluzione per tirare avanti).

Giusto per farvi una rapido esempio, questa mattina prima di uscire per andare a scuola, Yumi, la Giapponese che solitamente trascorre 90 minuti nel cesso per fare la doccia per spalmarsi cremine, depilarsi, lasciando l’inimmaginabile sul pavimento mi ha chiesto con aria piuttosto scocciata se le prossime volte che faccio la doccia (il cui tempo per farla si aggira normalmente intorno ai 10 minuti), posso andare in camera mia ad asciugarmi i capelli per non occupare il bagno troppo a lungo. Non è tutto. Dovrei inoltre smettere di ascoltare la musica sotto la doccia perchè disturbo. Ok quest’ultima richiesta la posso anche esaudire, ma è capitato diverse volte sentire in piena notte la cara giapponesina farsi la doccia, per riprendersi dalla sbronza, stando sotto la doccia per un paio di ore, svegliano tutti quanti e questo non è sicuramente un punto a suo favore.

Normalmente mi sarebbe partito l’embolo e le avrei fatto sentire il tono dell’italiano incazzato, invece le ho risposto che ci avrei provato, con la viva speranza che si renderà conto dell’assurdità della richiesta che mi ha fatto.

A scuola è tutto andanto piuttosto bene. Essendo stato spostato prima delle vacanze di Natale in una nuova classe (High Intermediate), ho una serie di nuovi compagni di classe da conoscere. Fortunatamente la classe è composta prevalentemente da Europei, mentre nella classe precedente prevalevano Asiatici dalla pronuncia incompresibile. Questa mattina ho conosciuto un’interessante Brasialiana di presso meno 25 anni, che mi ha invitato ad un party venerdi a casa sua (Yeah!!) e mi ha chiesto se ero libero per andare Domenica a Tijuana in Mexico (YePPaA!): finalmente si intravede qualcosa da fare!

Questo pomeriggio ho seguito per la prima volta uno dei programmi pomeridiani offerti dalla scuola. Siamo andati in Clairmont (una parte di San Diego vicina a Down Town) a giocare a bowling dopo troppo tempo che non ci giocavo (probabilmente più di 5 anni). Dopo i classici primi due tiri di riscaladamento, che sono andati ovviamenti a finire nelle due canale laterali, ho cominciato a giocare decentemente concludendo meglio di quello che potevo prevedere.

Ma la nuvola di fantozzi doveva colpire anche oggi. In un’ora e mezza disponibile di gioco la macchina che riorganizza i birilli si è bloccata 3 volte facendoci perdere una buona ventina di minuti. Quindi con il colosso nella mia squadra (quello con il cappellino bianco presente nelle foto), sono andato a reclamare il problema, chiedendo a nome della mia squadra di poter recuperare i venti minuti persi dati dall’incompetenza del personale. Ovviamente hanno acconsentito, dando addirittura la disponibilità a tutte e tre le squadre di giocare venti minuti extra ma non avendo cambiato corsia il problema non è stato risolto, anzi, le altre due squadre hanno giocato e noi, poveri sfigati, ci siamo guardati negli occhi per altri venti minuti.

A parte questo particolare, mi sono divertito un sacco. Peccato che la sala Bowling sia così lontana da casa: ci sarei andato volentieri con i miei roomates.

Queste sono le foto della giornata (in attesa di riceverne altre…):

Ok gente, per oggi è tutto. Ci sentiamo presto.



L’ultimo dell’anno! ::: 今年最後の日! ::: ultimo dia do ano! ::: letzter Tag des Jahres! ::: The last day of the year!

Good evening everybody.. How are you doing? What did you decide to improve about yourself the last day of the year? Quit smoking? Begin to be a better person? or just hope that this 2009 will be better than 2008?

About me, I just decided to take the last day of the year like all the other normal days, using to drink a little bit more alcohol when I was near the midnight and just for those 6 hours during the party in the night, take everything easy in completely relax with everybody and especially with myself.

I and Tim decided to go in a couple of parties in Ocean Beach & Pacific Beach, two of the most popular suburbs in San Diego, but we didn’t know where we were going. For those parties, I trusted Tim for almost everything. In the afternoon, I’d liked to call the guy that had the information about the place, the time and those stuff, but Tim obviously didn’t have the number. Anyway, with the explanation that Tim told me, I imagined that the party was where we have gone these 3 months in the last parties in San Diego.

In the afternoon, I went to the supermarket Vons to buy some alcohol, like what everybody use to do, before go to the party.

My host mother just for the last day of the year bought the alcohol for me. She said that it was impossible spend the last day of the year without drink something, deciding to help me.

In the evening, at almost 6 pm o’clock, we went out. We decided before to go in “In n’ Out” (in my opinion, the best place where you can eat fresh fries & hamburger) to have dinner, then we took the bus to go to Jason’s house, the guy that had to bring us to the party.

Finally, after one hour and half we arrived in front of his house. After that Tim knocked the door, I realized where we were going. In front of me, I could see a guy like 30 years old. At the time, I was wondering if Tim has the ability to think sometimes. Damn, I don’t pretend always, just occasionally. That’s not all. After just those 30 seconds, I understood that he was an American guy not a foreigner like us, so I realized that probably the party was just with older American guys.

Anyway, we had to wait one hour and half in Jason’s house for his friend. After a couple of beers, finally the friend arrived and we could go to the party. After something like 20 minutes, we arrived.

Everybody was like 30 years old and the style of the party was really different to the normal party that we have used to go in this 3 months. It was very difficult stay there for the first hour, but after that we began to feel really well. We talked with everybody about our experience here in San Diego: school, host family and our feeling about stay here very far to our country. I have to say that when I’m drunk, I can speak really good, ’cause you don’t use to think so much what do you want to say, but you just use to go ahead with a lot of spontaneity and relax. At eleven o’clock arrived somebody with our same age: Janine with one her friend, our classmates in Kaplan Aspect.

One thing very sad in America about the midnight in the last day of the year, is that here nobody use to use the fireworks. Here, no iper colourful sky, no bunches of people that lose fingers or arms in the night and no all the pets that freak out for the bursts and go under the table: that’s so sad!

At two o’clock we left for change party. We arrived, that the party was almost over. Also in this party there were just people over 25, but I didn’t care anymore ’cause they were really friendly. I just played a couple of time with a Play Station’s game, where you have to play with a fake guitar, then we decided to go at home.

I didn’t think to enjoy so much. I’m really satisfied to join those parties.

Anyway, here we go with the photos!

For today that’s it. Write you soon guys!

Byez..



..and Tim told me “The 24th, Francesco, is Christmas in Germany!”

Ciao a tutti, sostenitori del vecchio con la lunga barba bianca, che si ostina ogni anno a portare regali ai bambini buoni. Come va?! Passato un buon Natale?! Ricevuti tanti bei regali dal vostro vecchio e tanti bei dindini dalla vostra cara nonnina?!

Io come gia detto, devo aspettare altri 7 mesi per ricevere il mio regalo dal mio “host-dad”, devo aggiungere però, che ho ricevuto tanti soldini sulla carta magnetica dal mio “real-dad” e questo non è sicuramente da tralasciare.

Che superficialotto che sono a pensare solo a regali in un giorno come questo, ma devo ammettere che ancora oggi divento matto a pensare di ricevere pacchetti dal contenuto misterioso e scartarli inpazientemente appena scattata la mezzanotte. In ogni modo ho passato un Natale indiscutibilmente diverso dal classico “Natale con i tuoi” come poteva essere prevedibile.

Che strana sensazione passare il giorno della vigilia di Natale senza quel freddo che ti congela le ossa, solo dopo 5 minuti che sei fuori di casa, nonostante quei 18 strati di vestiti prudentemente indossati prima di uscire. Che strana sensazione svegliarsi in California, uscire di casa che è tarda mattina e sapere che la tua famiglia sta già cenando tutta insieme. Ovviamente non voglio scrivere la classica parte commovente che tutti pensano stia scrivendo, ma è davvero strano aver passato il Natale fuori di casa.

La mattina della vigilia ho dormito fino a tarda mattina. Sfortunamente questo piacevole dolce far niente è stato accompagnato per una buona ora emmezza, dalla parlantina del Tedesco, che augurava alla sua intera famiglia di 400 persone buon Natale (che si dice “fröhliche Weihnachten”).

Di pomeriggio è tornata Deborah non troppo felice della sua vacanza a Los Angeles. Lei e le sue due amiche, erano state ospitate da una loro compagna di scuola, per trascorrere tre giornate di completo relax fuori da San Diego, ma sfortunatamente le cose non sono andate come previsto. L’ultimo giorno le sono entrati i ladri in casa, rubandole buona parte dei vestiti che si era portata ed il portatile da 900$ comprato poco più di un mese fa negli USA.

Mentre parlavo con Deborah, cercando di capire qualcosa di più sull’accaduto, vengo a scoprire che tra una cosa e l’altra aveva comunque trovato il tempo di comprare il regalo a Judy e Charlie. Ovviamente dopo aver scoperto questo, non potevo esitare a comprarne uno anche io, quindi mi sono rimboccato le maniche e mi sono affrettato ad uscire, per trovare qualcosa di carino da presentare a mezzanotte.

Cosa vedo solo dopo 5 minuti di strada? Una scritta: “BOOK STORE”. E’ una libreria: il luogo perfetto per fare regali all’ultimo minuto. Quindi compro un diario con copertina in vera pelle per Judy ed una guida professionale per viaggiare in Grecia per Charlie (sapendo che uno dei suoi prossimi obbiettivi è visitare Grecia ed Egitto). Tempo impegato per l’ardua decisione: 5 minuti d’orologio.

Ok che è il primo anno che faccio qualche regalo di qua e di la, ma solo per comprare due cavolate alla mia famiglia e alla mia host famiglia ho speso più di 200$ in totale. Mica male. Mi sa che il prossimo anno ritorno alla vecchia maniera: masterizzare film e giochi a manetta per tutti quanti (ovviamente rispettando i diritti del copyright).

In ogni modo di sera siamo stati invitati a cena da vecchi amici messicani di Judy e Charlie, per festeggiare insieme la vigilia. Erano presenti decine di persone ed io ovviamente non avevo la minima idea di chi fossero, ma grazie alla presenza di Tim, Deborah e  Yumi, la situazione non è stata poi così disagevole.

Le pietanze erano delizione. Dal riso, alla carne, agli strani sacchettini, contenenti macinato di carne speziata. Ma la maggior parte della serata l’ho sicuramente trascorsa nell’angolo degli alcolizzati. Dopo aver aperto per sbaglio una bottiglia di succo di mela pensando fosse vino bianco, ho cominciato a bere vino, come da tanto non facevo, accompagnato da dolcetti natalizi al cioccolato.

Ed è qui, che mentre noi di casa Graves stavamo chiaccherando disinibiti dall’effetto di Bacco, salta su Tim dicendo “.. No, because you know, is not midnight yet, so today is still Christmas.[…] In Germany the 24th is Christmas!”. Ecco che da buon vendicativo che sono, gli faccio fare una bella figura di merda davanti a tutti i presenti, per tutto quello che ho dovuto subire in questi due mesi. Il particolare interessante di questo episodio signori e signore, è che solo in Germania il 24 Dicembre è Natale. E’ proprio vero che ogni giorni si impara qualcosa di nuovo.

Scherzi a parte, siamo tornati a casa presto perchè Judy non si sentiva bene. Quindi, non potendo fare lo scambio dei regali di sera date le condizioni di Judy, abbiamo deciso di rimdarlo al giorno dopo. In seguito, io e Deborah, siamo andati alla messa di mezzanotte, dove devo amettere, non ho capito un granchè ma mi ha fatto comunque piacere andarci.

Ed eccolo che silenziosamente è arrivato anche lui: il 25 Dicembre. Mattina è pomeriggio non sono stati un granchè avendo piovuto ininterrottamente tutto il tempo. Ho pranzato con Deborah in Vons (supermercato) dopodichè, muniti d’ombrello e voglia di fare qualcosa, abbiamo fatto un giro per i negozi vicini a casa nostra. Di serà dopo aver scartato i regali ed aver ricevuto due “Gift Card” (carte ricaricabili utilizzabili come denaro) per Starbucks e Subway, abbiamo giocato fino alle 4 di notte a Poker (solo a fish) divertendoci da morire.

Questo è più o meno tutto che ho fatto in queste due giornate. Ora finalmente è arrivata la parte che tutti aspettano: le foto.

Per oggi è tutto signore e signori.

Se non ci si sente prima, auguro calorosamente un buon capodanno a tutti quanti.

byez..



Funny video about a blonde girl

This video was send by Judy to me

That’s all.

See you the next one!